Paolo MANDELLI

Paolo MANDELLI

Category : Interviste

Paolo Mandelli, attaccante, nato a Milano il 4 dicembre 1967.
Arriva dall’Inter per la stagione 86/87, quella con partenza -9 in serie B.
Nonostante la giovane età,è un esterno che si mette immediatamente in evidenza nel gruppo di Fascetti, formando con POLI e FIORINI, un trio d’attacco completo.
Subito a segno nella prima partita da titolare (firma il pareggio di Pescara-Lazio 1-1 del 28 settembre 1986), realizza altre reti decisive come quella di Lazio –Pisa 1-0 del 18 gennaio 1987 e di Lazio-Parma 1-1 del 8 febbraio.
A fine campionato torna all’Inter che, durante il mercato autunnale lo cede alla Sambenedettese, sempre in serie B.


BILANCIO nella Lazio:

39 presenze – 6 reti
In Campionato 36 presenze – 6 reti
In Coppa Italia 3 presenze,- 0 reti

Eccolo per Noi…

1. E’ stato un caso entrare nel mondo del calcio o era un tuo sogno fin da bambino? Chi ti ha notato e segnalato?

Il calcio ha sempre fatto parte della mia vita fin da bambino .Quello di diventare un calciatore professionista era un sogno vicino alla realtà perché dentro di me ero sicuro di riuscire a centrare l’obiettivo .era come se mi sentissi un pre destinato non vedevo alternative a questo. L’unica paura che mi ricordo di avere avuto da bimbo era quella di farmi male in modo grave compromettendo la mia futura carriera.
Avevo 11 anni quando giocavo all’oratorio e sono stato segnalato all’inter da un osservatore della zona (Rino Confalonieri)

2. Hai esordito a 18 anni in serie A con l’Inter, nel Campionato 85/86: ci puoi dire le tue sensazioni?

Napoli di Maradona stadio S. Paolo gremito . Ricordo ogni secondo di quei venti minuti giocati. Si stava avverando ciò per il quale avevo combattuto fino a quel momento.

3. L’anno successivo sei passato alla Lazio, in serie B, con partenza caratterizzata dal famoso -9. Che impatto ha avuto nella tua carriera,il passaggio in serie B, alla Lazio dato che provenivi da una squadra vincente e famosa come l’Inter ?

Quando mi proposero di passare alla Lazio non ho avuto esitazioni ,fui subito entusiasta. Ricordo che mio padre si arrabbiò perché accettai senza neanche sottoporre la questione in famiglia.

4. Quando la Lazio è retrocessa in serie C ed è stata penalizzata di 9 punti, cos’hai provato?

La cosa fondamentale fu rimanere in serie b anche se penalizzati ,sapevamo che avremmo potuto recuperare lo svantaggio. fascetti disse : “ io rimango lo stesso e sono convinto di potercela fare ,chi non se la sente è pregato di scendere subito dal carro”. Nessuno scese…

5. In quella meravigliosa squadra non c’erano grandi nomi, ma senz’altro grandi uomini, un gruppo compatto e affiatato pronto a combattere per la salvezza: puoi raccontarci qualcosa del tuo rapporto con loro e di come ti hanno accolto in squadra, in un momento molto delicato e impegnativo per la Lazio?

Ero il più giovane quasi una mascotte ,ma io non ero intenzionato a fare quella parte volevo ricavarmi uno spazio importante.

6. Con quali compagni hai legato di piu’?

Come in tutti i gruppi non si può andare d’accordo con tutti ,in campo però era molto chiaro che l’obiettivo fosse comune.
Direi con Mimmo caso (che era il + anziano) mio compagno di camera ,Gregucci ,con il quale dividevo l’appartamento e poi Fabio Poli e Massimo Piscedda ,Il mitico “Podavini” ,il Kid Acerbis,il Bomber ,vorrei citarli tutti…

7. E con loro hai  mantenuto qualche rapporto?

Ultimamente mi sono sentito con Ciccio Esposito,con massimo Piscedda

8. Parlaci della tua esperienza accanto ad un grande atleta di cuore chiamato GIULIANO FIORINI

Un uomo e giocatore d’altri tempi ,viveva tutto in modo poetico ,si gustava le emozioni che il calcio e il popolo Laziale suscitava.

9. Dopo lo spareggio di Napoli con il Campobasso, ti sei reso conto che insieme ai tuoi compagni, sei entrato nell’Olimpo Biancoceleste? Che emozioni ti dà pensare a quella meravigliosa impresa?

Quando in ritiro a Napoli vedemmo le immagini dell’esodo laziale ci rendemmo conto che la salvezza ci avrebbe dato molto onore.

10. Pensavi fosse possibile la salvezza all’inizio di quella difficile avventura che dovevi affrontare con i tuoi compagni?

Mai avuto dubbi,anzi ad un certo punto addirittura pensavamo alla serie A

11. In maglia biancoceleste hai segnato 6 reti, quale di queste ti ha dato maggiori emozioni e soprattutto ricordi oggi come se l’avessi fatta ieri?

 Sicuramente la prima a Pescara,un pareggi che diede il via a molte vittorie

12. Dopo quello splendido campionato, l’Inter ti richiama a Milano.Come hai preso quel trasferimento, visto che la Lazio voleva tenerti?

All’inizio male ,il mio desiderio era quello di mettere radici nella Lazio, la società come l’allenatore erano  intenzionati a tenermi,purtroppo ero in prestito con nessuna possibilità di riscatto.

13. Secondo te, se fossi rimasto a Roma, la tua carriera avrebbe preso un andamento diverso? Hai qualche rimpianto per quel trasferimento? Saresti rimasto ancora volentieri alla Lazio?

Non voglio pensarci,sicuramente è il mio rimpianto più grande…
La Lazio mi era entrata nel cuore ,solo chi vi ha giocato può capire.
Per molto tempo portai al collo una piccola aquila d’oro regalatami dai tifosi che poi purtroppo persi.

14. Dal 1992 al 1996 hai giocato con il Foggia: 3 anni in serie A e 1 anno in serie B: Come hai trascorso quel periodo in terra pugliese? Ti sei trovato bene? Hai qualche ricordo in particolare che ti è rimasto nel cuore di quell’esperienza quadriennale?

Molto bene ,in serie A poi tutto è + bello.
Nel cuore mi è rimasto soprattutto il “Maestro”(Zeman)

15. Nel 2003 hai attaccato gli scarpini al chiodo come giocatore: è stata una scelta serena o avresti voluto ancora continuare? Cos’hai provato ad allontanarti dai campi di calcio da giocatore?

Pensavo peggio , quando giocavo pensavo con tristezza a questo momento ma anche in questo caso il tempo fa il suo corso e ti rendi conto che è giusto così . Fortunatamente mi diedero subito la possibilità di rimanere nel settore giovanile.
Le emozioni che provi quando esci dal tunnel e trovi lo stadio pieno o quando segni un goal sono difficilmente riscontrabili nella vita comune.

16. Gli ultimi due anni della tua carriera calcistica li hai passati giocando nel Sassuolo. Ora sei rimasto li’: cosa fai ora?

Ora alleno la squadra “primavera”

17. Ci racconti qualcosa di questa nuova realtà sportiva chiamata SASSUOLO CALCIO?

E ‘ una realtà nuova, fatta sicuramente da uomini con le idee chiare ,competenti ed ambiziosi che ti permettono di lavorare bene. Poi supportata da potenzialità economiche importanti

18. Ti piacerebbe allenare una squadra di serie A?

Magari la Lazio….anche se in questo momento sono molto entusiasta di lavorare con i giovani

19. Hai qualche punto di riferimento (allenatori )a cui ti ispiri in fase di allenamento?

Il meglio di tutti quelli che ho avuto. Poi le mie idee e il mio credo.

20. Con i vari trasferimenti, sei entrato in contatto con varie realtà di tifoseria Nord-Centro e Sud: quale tifoseria ti ha colpito di piu’ ed è riuscita a entrare nel tuo cuore?

Non c’è partita….

21. Trovi differenze tra il tifo di allora e quello attuale?

Una volta c’era più poesia in tutto

22. Tu hai avuto Calleri come Presidente: che differenze trovi tra lui e quello attuale Claudio Lotito?

non so ,forse l’attuale presidente è più cinico e pragmatico.

23. Cosa pensi della Lazio attuale?

Una buona squadra ,ma manca un po’ di pathos

24. Un tuo parere su Delio Rossi come allenatore

L’ho avuto a Foggia quando era alle prime armi. Ha saputo evolversi e migliorarsi .

25. Come giudichi tecnicamente Mauro Zarate,nuovo giovane gioiellino della Lazio 2008/2009?

Indubbie doti tecniche e atletiche , va un po’ sopportato da tutti ,non credo sia un giocatore facile da gestire… 

26. Trovi qualche similitudine con qualche altro giocatore del passato?

Penso che abbia un modo tutto suo di giocare. 

Paolo Mandelli

Letto, approvato e sottoscritto da PAOLO MANDELLI

(a cura di Patrizia Ianniello – addetta stampa Lazio Club Milano)


Categorie

Articoli recenti