Renzo GARLASCHELLI

Renzo GARLASCHELLI

Category : Interviste

Renzo Garlaschelli, ala destra della Lazio, nato a Vidigulfo (PV) il 29/03/1950.
Cresciuto nel S. Angelo Lodigiano e acquistato dalla Lazio nel 1972, proveniente dal Como.
Giocatore dal fisico solido, fondamentale negli equilibri tattici della squadra.
Debutta subito da titolare il 24/09/1972 LAZIO-INTER.
Profondo opportunista in fase d’attacco, nella stagione dello scudetto offre il suo grande contributo segnando 10 reti.
BILANCIO nella Lazio:
276 presenze
64 reti (Campionato 51/ Coppa Italia 9/ Coppa Uefa 4)

Eccolo per noi…

1. I tuoi ricordi del passaggio dal Como alla Lazio: cosa hai provato?
E’ difficile descrivere cosa ho provato. Ero un ragazzo di 22 anni al quale è capitato qualcosa di inaspettato, qualcosa di più grande. Ero incredulo, sorpreso. Solo col tempo ho realizzato di essere stato molto fortunato.

2. Le tue emozioni in seguito alla conquista del 1^ scudetto della Lazio per il quale tu hai dato il tuo grande contributo?
Forse a distanza di tanto tempo mi rendo conto nel vero senso della parola di aver contribuito ad “un’impresa grande”.

3. Raccontaci di Napoli-Lazio del 1973.
Era l’ultima partita del campionato e forse avremmo anche potuto conquistare lo scudetto ma “le gambe non andavano più ed eravamo confusi e convinti che il Milan avesse già vinto il campionato.

4. Raccontaci qualcosa su quel gruppo meraviglioso che vinse lo scudetto.
E’ già stato detto tutto… Era una meravigliosa banda di matti.

5. Con chi avevi legato di più?
Legavo con tutti e mi sono sempre trovato bene.

6. I tuoi rapporti con Luciano Re Cecconi?
Ho conosciuto Luciano il giorno delle visite mediche e da quel momento ha avuto inizio un ottimo rapporto di amicizia.

7. Cosa ricordi di Maestrelli come mister e come uomo?
Chi l’ha conosciuto sa che Maestrelli era una persona perbene e grazie alle sue doti umane e alle sue capacità tecniche è riuscito a creare quel gruppo e a compiere il miracolo.

8. Gli altri tuoi allenatori: dicci qualcosa di più. Corsini, Vinicio, Lovati, Castagner, Clagluna.
Corsini: E’ rimasto poco, una bravissima persona.
Vinicio: Un duro, un ottimo allenatore.
Lovati: Un amico, una garanzia.
Castagner: Qualche problema ma stava iniziando il mio declino. Entrambi avremmo potuto fare di più, anche per Clagluna vale lo stesso discorso.

9. Cosa si prova a vincere un derby?
Quando si è immersi nel clima romano, vincere un derby è una GODURIA.

10. Come avete festeggiato la vittoria dello scudetto?
La sera stessa abbiamo festeggiato in albergo con una cena: la prima di una lunga serie…

11. Nonostante le richieste da parte di altre squadre, in particolare dell’Inter, cosa ti ha fatto decidere di rimanere a Roma dimostrando così un grande attaccamento alla Lazio e ai colori biancocelesti?
Nonostante le varie richieste sono rimasto a Roma perché mi ero affezionato alla squadra, ai tifosi, ai colori e alla città. Stavo benissimo, ormai alla Lazio mi sentivo a casa mia e speravo di rimanerci il più possibile.

12. Le tue sensazioni nel momento in cui hai deciso che era ora di appendere gli scarpini al chiodo (almeno come giocatore)?
Ero stanco, avevo dei problemi fisici e anche qualche problema familiare. E’ stata comunque una decisione serena.

13. Cosa ti ha fatto decidere di lasciare?
Come sopra.

14. Sei ancora in contatto con qualcuno dei tuoi compagni o allenatori?
Sì, mi sento ancora con diversi compagni.

15. Cosa fai ora?
Attualmente collaboro con RadioSei. Sto bene con la mia compagna Livia e mi diverto a fare il pensionato.

16. Cosa pensi del Lazio Club Milano?
Il Lazio Club Milano è una bella realtà. Il presidente si impegna molto, gli iscritti sono legatissimi alla squadra e forse soffrono di più degli altri tifosi anche per via della lontananza.

Milano, 10 giugno 2010
Letto, approvato e sottoscritto da Renzo Garlaschelli

(a cura di Patrizia Ianniello – addetta stampa Lazio Club Milano)


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