INTERVISTA A FABIO POLI
Ciao Fabio,
intanto grazie per questo tempo che ci dedichi, ma siamo
curiosi di avere qualche aneddoto sulla
tua carriera biancoceleste e qualche tua opinione in merito al calcio di oggi.
Il tuo nome nel cuore dei tifosi ha un posto speciale. Era
il 5 luglio 87 quando con il tuo goal al Campobasso salvasti la Lazio del -9
dalla retrocessione in C.
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Cosa
ricordi di quel giorno? Ci racconti le sensazioni prima, durante e a fine
partita di quella pagina fondamentale della nostra storia?
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I ricordi
di quel giorno sono ancora molto forti. Eravamo in albergo ed eravamo tutti
rinchiusi nelle nostre camere. Nessuno aveva voglia di parlare. C era una
tensione pazzesca. Poi venne a trovarci Enrico Montesano, ci disse di non
preoccuparci e che avremmo superato con successo anche questa prova. In parte
riusci a darci un po di serenità. Anche se sul pullman che ci portava al San
Paolo ( oggi stadio Maradona) nessuno disse una parola. Poi entrati in campo fu
incredibile la carica e la forza che ci diede il pubblico. Un esodo di 40.000
tifosi della Lazio fece da cornice a quel drammatico spareggio salvezza. Era
come giocare in casa. Poi le cose andarono nel verso giusto con la mia
marcatura e finalmente potemmo liberare la tensione con grida e canti di pura
gioia.
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Tu hai vissuto
da protagonista il calcio degli anni 80 e 90. Che differenze trovi dal punto di
vista fisico e tattico rispetto al calcio di oggi?
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Fisicamente
oggi sono tutti dei super atleti. Non che ai nostri tempi non ci fosse
attenzione alla cura del corpo, ma oggi con le ore di palestra e con le
attrezzature in dotazione alle squadre è un altro mondo. Dal punto di vista
tattico invece si era molto piu liberi di giocare. Oggi purtroppo la
maniacalità degli schemi inibisce la fantasia e parte delle potenzialità dei
giocatori.
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Nella tua
carriera tra Cagliari, Lazio e Bologna hai giocato anche con e contro
grandissimi campioni. Ci racconti a tuo
avviso chi sono stati i giocatori piu forti con cui hai giocato e contro cui
hai incrociato i tacchetti?
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Ti do 3
nomi. Lajos Detari, Eraldo Pecci e Kubilay Turkilmaz. Giocatori fortissimi che
avrebbero potuto avere carriere ancor piu luminose di quanto non abbiano avuto.
Per quanto riguarda gli avversari c è l imbarazzo della scelta. Ho giocato
contro Maradona, Van Basten e tutti i piu forti che in quegli anni hanno
militato nel campionato italiano. Mi limiterò a citarti quelli che mi hanno
marcato direttamente ma anche li c è l imbarazzo della scelta. Claudio Gentie,
Pietro Vierchowod, Paolo Maldini, Beppe Bergomi e tanti altri…
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Leggo in
rete di un tuo clamoroso diverbio con Totò Schillaci al termine di un Bologna
Juve del 1990. Ti va di raccontarci cosa è successo e se poi avete avuto modo
di rivedervi e di chiarirvi ?
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Si, non
ho alcun problema a raccontarti quello che è successo, perché in realtà c è
stato tanto clamore per nulla. Normali scaramucce di gioco che mi hanno portato
a mettere una mano sul viso di Schillaci. Ma siccome erano freschissimi i
ricordi delle notti magiche dei Mondiali d Italia 90 dove Schillaci fu protagonista,
fu semplice per il sistema accusare me di averlo colpito con un pugno. Presi 2
giornate di squalifica e dal punto di vista dell immagine questa cosa mi pesò
molto. Non ti nascondo l amarezza per il fatto che Schillaci non abbia mai
detto nulla per scagionarmi anche a distanza di tempo.
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Dopo la
tua fantastica carriera da giocatore ti sei dilettato anche a fare l allenatore
nelle serie minori. Ci dai una tua opinione da intenditore sull avvicendamento
Sarri/Tudor di quest anno?
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Ci sono
dei momenti in cui cambiare guida diventa quasi obbligatorio. Non entro nel
merito delle competenze, ma quando la squadra palesemente non segue più l
allenatore non si puo fare diversamente. Perché poi l atteggiamento in campo
determina inevitabilmente i risultati.
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Tra i
giocatori in rosa della nostra Lazio c è qualcuno che per temperamento o per
caratteristiche tecniche ti faccia dire, questo ricorda un po il Fabio Pioli
dei bei tempi?
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Direi
Felipe Anderson per caratteristiche tecniche, anche se come dicevo prima, il
calcio estremamente tattico di oggi ne imbriglia in parte la fantasia.
Grazie di tutto. Forza Lazio e a presto.